2024

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Quella volta che il cotone ha preso il volo

Quella volta che il cotone ha preso il volo

Lo ricordiamo tutti: uno degli effetti più evidenti della pandemia è stato l’aumento dei prezzi delle materia prima, che nel nostro settore si è riassunto in una lievitazione esponenziale del costo del cotone. In quel momento, il nostro ruolo si è tradotto nel cercare di gestire al meglio una criticità che aveva dell’eccezionale, per salvaguardare il lavoro di clienti e fornitori. Quello che non credevamo, è che saremmo riusciti a trasformare un grande problema in un’opportunità.


Le annate 2021 e 2022, per ciò che concerne l’andamento dei mercati, sono state caratterizzate da grande incertezza e conseguenti difficoltà. Il Covid-19, oltre alle evidenti conseguenze di carattere sanitario, ha infatti prodotto un effetto a catena che dal punto di vista economico si è tradotto in un aumento esponenziale dei prezzi delle materie prime. Tutte le aziende, in qualsiasi settore, si sono trovate a fronteggiare costi energetici proibitivi (da luglio 2021 l’energia elettrica è aumentata del 9,9%, mentre il gas naturale del 15,3%) che hanno inciso profondamente sui ritmi produttivi e sui risultati ad essi connessi. Nell’ambito del tessile, a questa già complessa situazione si è dovuto sommare l’aumento del valore di un materiale su cui è fondata l’intera catena produttiva: il cotone, cresciuto ben oltre il doppio del suo valore in un periodo molto breve. Per Calmonte, il cui ruolo si riassume nel facilitare il rapporto tra clienti e produttori, la sfida si è condensata nella necessità di individuare una soluzione che potesse consentire ai primi di continuare a mantenere il più possibile stabili i loro volumi produttivi (e la marginalità) e ai secondi di non subire complesse negoziazioni a fronte di un contratto già siglato. Com’era logico aspettarsi, non è stato facile riuscire a connettere questa duplice necessità, ma la nostra conoscenza del mercato e la forza di legami duraturi nel tempo ci hanno supportato nell’impresa. In effetti, a ben pensarci, nelle situazioni più critiche ciò che aiuta più di ogni altra cosa è sempre un unico e imprescindibile elemento: l’esperienza.

Nei due anni presi in esame (2021 e 2022) il prezzo del cotone subiva forti oscillazioni su scala settimanale, ma le nostre valutazioni ci hanno portati a considerare che queste potessero essere incluse in un’onda che semestralmente seguiva una tendenza crescente. Sulla base di questa consapevolezza, la nostra azione si è riassunta nel fermare importanti stock di materia grezza a un determinato prezzo, con la sicurezza che questo sarebbe considerevolmente aumentato nel semestre successivo. Nel fare ciò, fondamentale è stato il rapporto coi nostri fornitori, che ci hanno dato fiducia rispetto al fatto che quel materiale sarebbe stato interamente utilizzato in un numero di commesse che secondo noi era plausibile aspettarsi. Questa operazione ha avuto, per i nostri clienti, diversi effetti positivi.


Innanzitutto, è necessario considerare che il fatto di poter contare su un cotone acquistato a un prezzo più basso rispetto a quello che si sarebbe rivelato essere di lì a pochi mesi, ha consentito loro di poter scegliere se vendere i propri prodotti a un prezzo competitivo senza rinunciare a marginalizzare. In secondo luogo, non si sono visti costretti a fronteggiare la spiacevole circostanza di vedersi costretti a rinegoziare coi fornitori i contratti, col rischio che questi ultimi non rispettassero la commessa. In quel periodo, proprio a causa dell’aumento continuo dei costi, simili situazioni erano all’ordine del giorno in ogni ambito, ma grazie alla nostra intermediazione con i produttori (che riponevano piena fiducia nel numero di ordini che noi avevamo loro prospettato) e al prezzo “ragionevole” della materia prima, anche questo rischio è stato scongiurato. Alla luce di questa esperienza, sarebbe pretenzioso affermare di aver risolto una problematica che durante gli anni della pandemia ha impattato sul settore del tessile in maniera particolarmente violenta. Possiamo dire però di aver garantito a tutti i protagonisti coinvolti la possibilità di continuare a lavorare con una certa serenità e, nel caso dei clienti, di aver offerto loro l’opportunità di essere stati protagonisti del mercato, senza subirne le dinamiche stringenti.
Tutto questo, vale la pensa ribadirlo, accade solo quando è possibile contare su una filiera coesa in cui regnano stima e fiducia reciproca.